“Intolleranza alimentare” è il nome che genericamente viene dato alle cosiddette “reazioni avverse agli alimenti”.
Ad eccezione delle intolleranze propriamente dette, cioè quella al lattosio e quella al glutine, le altre “intolleranze” rappresentano un fenomeno legato all’eccessivo consumo di un alimento al quale il nostro organismo è sensibile.
Contrariamente alle allergie alimentari, i cui sintomi si manifestano subito dopo il contatto con quantità anche minime dell’alimento al quale siamo allergici, nel caso delle intolleranze alimentari i sintomi compaiono solo a seguito di un consumo eccessivo (o comunque frequente) di un dato alimento e comunque possono comparire anche da 2 a 72 ore dopo la sua assunzione.
È comunque necessario sottolineare che queste forme di intolleranza, pur potendo essere causa di fastidi rilevanti (mal di testa, problemi intestinali, dermatiti, ecc), rappresentano un problema risolvibile mediante un intervento mirato sull’alimentazione, volto essenzialmente a capire quale alimento sia la causa del malessere. Tutto ciò a patto che si riesca ad intervenire per tempo e con metodi di indagine seri.
Esitono moltissime tipologie di test, ma gli unici test che garantiscono affidabilità sono quelli basati su un metodo di laboratorio che si chiama E.L.I.S.A, ed il nostro test è proprio questo.
Anche la prestazione atletica subisce spesso importanti ripercussioni a causa di una INTOLLERANZA ALIMENTARE: stanchezza cronica, sonnolenza, aumento della sudorazione, affaticamento durante la prestazione sportiva, fino a sintomi più specifici di un particolare distretto dell’organismo.
Si possono presentare difficoltà respiratorie, asma e tosse; difficoltà digestive, gonfiore addominale, senso di nausea; a carico del sistema cardiocircolatorio alterazioni della pressione arteriosa, e per quanto concerne l’apparato muscolo-articolare crampi, debolezza, dolori articolari e muscolari.
Tutti questi sintomi rischiano, con differente grado di intensità, di influire negativamente sulla performance generale dell’atleta.
Va da sé che se uno sportivo vuole trarre il massimo risultato dal proprio corpo, se vuole raggiungere il più alto livello di preparazione, deve seguire una dieta che tenga conto anche di queste reazioni avverse.